Chi non ha mai udito in regata, quando i vostri avversari cazzano le scotte, il caratteristico “ticchettio” dei bozzelli a cricco?
Ma questi bozzelli sono molto di più di “rumorose” armi psicologiche: sono uno strumento indispensabile su derive, one-design e anche su tutte le barche da crociera. Capirne l’utilità e di fatto volerli come componenti della propria attrezzatura.
Cazzare e lascare, con la massima precisione
La peculiarità dei bozzelli a cricco risiede nel fatto che permettono di cazzare senza troppa fatica, e di lascare le scotte sotto carico mantenendo una valida precisione di regolazione della manovra.
I risultati sono analoghi a quelli ottenuti con l’uso di un winch: la superficie della puleggia, esattamente come il tamburo di un winch, crea resistenza in una direzione e la resistenza sopporta l’impatto del carico, per questo voi potete regolare la scotta con più facilità!
Alla base dei bozzelli a cricco troviamo il medesimo concetto della ruota libera del pignone di una biciclette: quando la scotta viene cazzate, la puleggia gira liberamente come in un bozzello normale, tranne che per il fatto che il nottolino del cricco “rimbalza” sui denti mentre la puleggia gira (da qui il caratteristico rumore di questi bozzelli). Nel momento in cui smettete di cazzare, il nottolino d’arresto del cricco si fissa ad uno dei denti e, grazie all’attrito tra la scotta e la puleggia, assorbe una parte del carico. Quando lascate, il disegno del profilo interno della puleggia trattiene la scotta, riducendo il carico “sulle vostre mani” e permettendo una lascata controllata.
I Carbo Ratchamatic®, che sono un’esclusiva Harken, offrono la funzione cricco che si attiva solo quando il carico raggiunge un certo livello, permettendo così le regolazioni di fino con vento leggero. Il livello del carico desiderato per far entrare in funzione il cricco si può facilmente regolare grazie a una chiave a brugola, potete quindi aumentare o diminuire il livello di carico a seconda della vostra forza fisica e delle diverse applicazioni.
La puleggia
Ogni produttore “firma” i propri bozzelli a cricco con un determinato disegno della gola della puleggia. Durante la fase di progettazione, è necessario trovare un compromesso tra la capacità di trattenere la scotta, l’attrito che esercita la cima ed il perfetto controllo della scotta stessa. Con vento forte, una puleggia con troppa presa potrebbe far sì che la scotta scatti improvvisamente e vi scivoli tra le mani; con vento leggero e bassi carichi, la scotta potrebbe bloccarsi nella puleggia stessa. Ma non solo: le pulegge con profili troppo acuminati sono troppo aggressive e usurano velocemente le scotte.
Diametro della cima
Il tipo di cima impiegata ed il suo diametro, hanno certamente un impatto sull’efficienza del bozzello a cricco. È necessario quindi utilizzare una scotta adatta al bozzello, cioè che aderisca in maniera corretta alla gola della puleggia (il diametro, quindi, non deve essere troppo grande o troppo piccolo) rispettando le specifiche indicate dal produttore in merito al diametro minimo e massimo di cima utilizzabile anche in funzione del diametro della puleggia. Anche le scotte troppo rigide o troppo lisce non lavorano bene e non hanno la stessa tenuta delle scotte più morbide.
Come scegliere i bozzelli a cricco
Quando dovete scegliere un bozzello a cricco, è importante adattare le dimensioni del bozzello ai carichi previsti. È disponibile una ampia gamma di taglie che rispondono alle diverse esigenze delle diverse imbarcazioni, ma c’è anche la errata tendenza a sottodimensionare i bozzelli a cricco…! Ricordatevi sempre, ad esempio, che un angolo di 180° raddoppia i carichi.
Esiste anche un’altra ragione pratica che orienta verso la scelta di un bozzellodi maggiori dimensioni: la potenza/tenuta di un bozzello a cricco dipende in parte anche dalla porzione di contatto tra la puleggia e la cima. Una puleggia con diametro più grande offre una superficie di contatto maggiore a fronte dello stesso numero di giri della scotta. Anche quando il carico potrebbe permettere l’utilizzo di un bozzello a cricco più piccolo, uno più grande garantisce una potenza superiore.
È piuttosto frequente vedere bozzelli a cricco di taglia grande, ad esempio sul Finn, per la scotta della randa perché questo aumenta la potenza/tenuta ed evita l’uso di uno strozzatore. Per lo stesso motivo, un bozzello a cricco è più efficace quando la scotta compie un giro di 180° attorno alla puleggia.
Applicazioni dei bozzelli a cricco
Una volta compresa la natura dei bozzelli a cricco, la necessità di averli in barca diventa immediata. Per fare qualche esempio, i Carbo Ratchamatic vengono molto utilizzati per la regolazione della randa su derive come Optimist, Laser e Finn, dove la scotta raramente viene strozzata. Il timoniere può quindi tenere la scotta in mano, pronto a regolarla in ogni momento.
I bozzelli a cricco sono di casa anche nelle diverse soluzioni applicate al circuito scotta randa sui grandi one-design e su piccole barche d’altura ed indispensabili su catamarani tipo Classe A, Nacra 17 e Frormula 18. Nelle cazzate veloci, quando la scotta non è bloccata nello strozzatore, permettono una velocità maggiore. Ancora più importante è il fatto che i bozzelli a cricco diminuiscono il pieno carico sulla scotta: questa può essere quindi tolta dallo strozzatore, senza il pericolo che scorra bruscamente tra le mani, e lascata in pieno controllo. Se la scotta randa viene regolata con un bozzello a cricco, quindi, non c’è pericolo di bruciarsi le mani durante le strambate con vento forte!
Un altro utilizzo molto diffuso dei bozzelli a cricco è quello della regolazione della scotta spi sulle derive più grandi, su monotipi a chiglia e sulle barche d’altura di dimensioni di un 35′. La capacità di diminuire i carichi per lo scottista comporta che le scotte dello spinnaker possano essere regolate a mano tranne che in condizioni di vento forte dove su barche d’altura l’utilizzo del winch diventa fondamentale.
Anche se con un utilizzo meno frequente, i bozzelli a cricco trovano una loro applicazione anche per lascare le scotte che devono sopportare carichi elevati. Due esempi su tutti: le scotte di regolazione dei carrelli, su barche di grandi dimensioni, ed i punti di scotta del genoa. L’uso dei bozzelli a cricco viene spesso esteso al sistema di regolazione del tangone o alla scotta del gennaker, ma sempre in funzione dei carichi in gioco che non vanno mai trascurati.